[...Luciano era un bell'omone, alto alto con due mani enormi e un gran sbuzzo per i lavori manuali.
Quando lo vedemmo arrivare ci preoccupammo non poco, eravamo appena passati dagli uomini che parlavano in uno strano modo e da quelli che venivano qui a nascondersi, i secondi un po' meglio dei primi, e non avevamo una gran voglia di avere nuovamente a che fare con quella gente alte e irrispettosa.
Luciano però era diverso, lui si guardava intorno con gentilezza e con un occhio esperto, una specie di autorevolezza imbastardita di calma e tristezza.
Tornò più volte e alla fine iniziò a lavorare di vanga e piccone, lo fece una mattina di aprile dicendo che era un giorno speciale e che Libero, il bimbo che portò con lui nella culla e che sistemò al bordo del campo, avrebbe dovuto ricordarselo.
Libero era buffo a vederlo, pensammo fosse mezzo scemo o che fosse malato, non ne avevamo mai visto uno prima, un piccolo uomo, un bambino era una roba nuova, ma quanto puzzava.
Cioè non è che puzzasse lui normalmente, però ciclicamente un paio di volte al giorno non gli ci si avvicinava, per quello pensammo fosse malato.
Ci faceva anche un po' pena così iniziammo a giocarci, lui rideva e noi gli camminavamo sulla pancia facendoci piccoli piccoli...]
1 commento:
ancora! ...insomma: continua!
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