Non che non avessi mai letto nulla di quello che viene considerato “fumetto d'Autore” tuttavia lo avevo sempre considerato come una specie di nicchia poco rilevante.
Certo MAUS è da sempre uno dei miei albi preferiti, ma non era mai veramente entrato a far parte del mio linguaggio.
Adesso invece scopro una serie di storie che mi danno una nuova lettura del media Fumetto, o meglio me ne palesano una che avevo sempre conosciuto ma mai veramente affrontato.
Quando sentivo la definizione di “romanzo a fumetti” pensavo ad un'esagerazione, all'impossibilità di esprimere nella gabbia delle immagini disegnate la stessa forza delle immagini e delle emozioni che si formano libere nella lettura di un romanzo.
Devo ricredermi, ovviamente altrimenti non starei scrivendo :-), non è che mi sia fatto una ricerca approfondita, mi sono semplicemente affidato alla ricerca che la redazione dell'espresso ha fatto in questi giorni e alla conseguente iniziativa editoriale.
Insomma è bello scoprire, a ventotto anni appunto, che ci possono essere fumetti non schiavi dell'immagine ma liberi di raccontare storie con stili e tratti servi di esse e non viceversa.
2 commenti:
Superconfermo!
in che senso schiavi dell'immagine?
Cioè: l'immagine schiavizza?
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